di Cecilia Ritucci
Il titolo estrapolato da un suo articolo in commemorazione di Dorothy Stang,
Amazzonia respiro del mondo, racchiude la "linfa" spirituale e vitale che
fa vivere e "respirare" l'autrice, Marcia Theophilo. Figlia della foresta,
da anni si nutre di essa, da anni la sua poesia è alimentata dalla foresta,
da anni si batte strenUamente per la sua difesa. Marcia è un' affabulatrice
della foresta si nutre dei suoi rumori, colori, delle sue piante, dei suoi
fiori, dei suoi abitanti, dei suoi frutti, dei Buoi profumi. Poi, una volta
assimilati, rielaborati ce li dona attraverso il suo canto, attraverso la
sua poesia, sia essa di denuncia o di estrema e sanguigna leggiadria. La
sua poetica è ala di farfalla e albero che sanguina, terra squarciata, depredata,
deturpata, ma sempre viva, feconda, straripante e mostruosamente dilagante
come solo la natura, non manomessa dall'uomo, sa manifestarsi. Tutti gli
elementi della foresta li ha assorbiti, compenetrati e proprio per questo
ce ne può parlare soprattutto come poeta, ma anche da antropologa e non
ultima come spettatrice impotente che assiste alla sua deturpazione.
Testimone perenne e accusatrice verso chi la impoverisce, appropriandosene
e immiserendola, per ricavarne profitto a tutti i livelli.
La denuncia contro le multinazionali, le majores, i latifondisti e quanti
hanno a cuore solo il profitto, Marcia li ha sempre denunciati e combattuti
in patria e in altri paesi, soprattutto in Italia, dove ha potuto lanciare
il suo appello. Questo poema "arboreo'" come 1o definisce il grande 'Mario
Luzi, nella prefazione di questa opera, è la continuità della sua inesaUribile
poesia che canta la natura e come recita a pagina 63: "...per cantare il
suono delle parole / Açanà, Yanà, Nacaira, Caja, Pacaba, Maçaranduba,/ ogni
parola un essere, parole che scrivo/ io vedo un'aria piena di parole/ foresta
mio dizionario..." Che altro può essere per Marcia un libro se non denuncia,
se non canto, se non impegno civile? Viene facile l'accostamento alla missionaria
americana Dorothy Stang, lei strenua combattente per la difesa dei diritti
degli Indios e della foresta, Marcia che ha il dono dell'afflato poetico,
usa la parola che amplifica da sempre con tutti i timbri, ,per la difesa
della sua terra: l'Amazzonia.
(Breve biografia -Marcia Theophilo, nata a Fortaleza, in Brasile vive in
Italia da molti anni, come rappresentante dell'Unione brasiliana degli scrittori
è impegnata nella difesa del patrimonio naturale e culturale della foresta
amazzonica da cui proviene la famiglia patema. Numerose le opere pubblicate
in Italia e in Brasile dai racconti Os Convites (1968) ai saggi Ritorni
di un poeta assassinato (omaggio a Federico Garcia Lorca, '76) e Il massacro
degli indios nel Brasile di oggi (1977), I bambini giaguaro (premio Fregrne),
lo canto l'Amazzonia (Premio città di Roma) e tante altre pubblicazioni,
premi e riconoscimenti nelle varie scuola italiane. È candidata al Premio
Nobel per la poesia. L'ultima pubblicazione Amazzonia respiro del mondo,
con prefazione di Mario Luzi e una poesia di Rafael Alberti a lei dedicata).
Ada Cecilia Ritucci
Conquiste del lavoro 28/10/2005